mercoledì 19 gennaio 2011

Bankitalia e Istat: allarme povertà in Italia!

Gli ultimi dati forniti da Bankitalia e ISTAT confermano il peggioramento delle condizioni per la popolazione italiana, non facendo presagire nulla di buono per gli anni a venire, se non si procede ad un rapido e drastico cambio di rotta che inverta la corsa verso il basso determinata dalle logiche capitaliste insite nella globalizzazione.
Nel 2009 le famiglie in condizioni di poverta' relativa sono il 10,8% di quelle residenti; si tratta di 7,8 milioni di individui poveri, il 13,1% della popolazione residente. La poverta' assoluta, si legge nel rapporto dell'Istat 'Noi Italia 2011', coinvolge il 4,7% delle famiglie, per un totale di 3,1 milioni di individui!
Nel 2009 il 15,3% delle famiglie residenti in Italia presenta almeno tre delle difficolta' considerate nel calcolo dell'indice sintetico di deprivazione.
Più un'altra inquietante conferma: i consumi delle famiglie ristagnano, il loro reddito disponibile reale scende. Le famiglie non consumano, perché non possono e sono preoccupate per il lavoro.
Il tasso di inattivita' della popolazione tra i 15 e i 64 anni nell'Unione europea e' pari al 28,9%. L'Italia, con il 37,6%, si colloca al terzo posto della graduatoria a 27 paesi.
Nel nostro Paese il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) e' pari al 25,4%, in aumento di oltre quattro punti rispetto all'anno precedente e superiore a quello medio dell'Unione (19,8%). La quota di unita' di lavoro irregolari e' pari all'11,9%.
Anche Bankitalia conferma l'allarme disoccupazione: smentendo le cifre 'ottimistiche', sembra proprio che i disoccupati siano molti di più di quel che sembra!
Per Bankitalia la quota reale di disoccupazione è vicina all'11%!
Se a novembre il tasso di disoccupazione italiano risulta dell’8,7 per cento secondo i dati ufficiali diffusi dall'Istat, la disoccupazione “reale” però, calcolata includendo i lavoratori scoraggiati e l'equivalente delle ore della Cassa integrazione guadagni (cig), si collocherebbe almeno due punti percentuali al di sopra del tasso di disoccupazione ufficiale.

SMASH CAPITALISM!

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