giovedì 21 ottobre 2010

Prospettive ZERO!

Qualche giorno fa il bollettino economico trimestrale pubblicato da Bankitalia osservava che 'le prospettive sul mercato del lavoro rimangono incerte e a farne le spese sono soprattutto i giovani tra i 15 e i 24 anni il cui tasso di disoccupazione continua a essere più di tre volte maggiore della media", sottolineando come il tasso di disoccupazione reale, comprendente anche lavoratori scoraggiati (un’altra triste realtà moderna!) e ore di Cig, si trovasse oltre l'11%, ben oltre l'8,5% rilevato dall'Istat!!!!
Considerando che purtroppo la disoccupazione non riguarda solo i giovani ma purtroppo numeri sempre più alti di over 40enni (che, dato anche l’imperante giovanilismo di matrice americanoide e l’estrema rigidità del mercato del lavoro italiano, agenzie interinali in testa, difficilmente riusciranno a trovare nuovi impieghi) e, tenendo conto che le imprese qui chiudono per aprire all’estero (senza limiti e senza dover affrontare dure politiche di dazi doganali, che le penalizzarebbero e invertirebbero la tendenza a produrre a minori costi in altri paesi), viene da chiedersi quale futuro ci aspetti.
Le logiche turbocapitaliste, tra delocalizzazioni e criminali politiche di tagli e austerity, stanno affossando un intero continente!
E le proteste ormai dilagano, dalla Francia alla Sardegna, dalla Gran Bretagna alla Spagna, anche se la maggioranza dei cittadini (per interesse, paura o semplice menefreghismo, imbevuti come sono di mentalità liberista-consumista) ancora non si sta accorgendo della deriva a cui tutti andiamo incontro.
I governi europei si rendono conto di tutto ciò? Non sembrerebbe, ma si potrebbe anche pensare che siano ormai talmente omologati alle logiche neoliberiste (‘destra’ e ‘sinistra’ insieme), da non volere/potere più applicare politiche differenti, anche per non incorrere nelle ire dei loro padroni globali.
Di recente pure il Fondo Monetario Internazionale ha dovuto ammettere che le nazioni europee sono bloccate: il rapporto "Will It Hurt? Macroeconomic Effects of Fiscal Consolidation" (“Farà male? Effetti macroeconomici del consolidamento fiscale”) sostiene implicitamente che l'austerity farà più danni di quanti non siano stati riconosciuti finora.
Il Fondo Monetario dice anche che il danno raddoppia per quegli stati che non possono tagliare i tassi o svalutare - pensate alla Spagna, al Portogallo, all'Irlanda, alla Grecia e all'Italia, intrappolate nell'unione economico-monetaria con tassi di cambio sopravvalutati. E i forti tagli di spesa che i governi ottusamente liberisti stanno applicando, in una crisi sono perfidi o controproducenti e causeranno più danni che benefici (ovviamente per i non privilegiati!).
L’ideologia capitalista sta portando alla rovina le nostre nazioni. Spetta a noi però difendere i nostri interessi e il nostro Futuro....

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